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Le Prostaglandine e l’alopecia androgenetica

Prostaglandine

Cosa sono le Prostaglandine

Le prostaglandine sono molecole lipidiche derivate dall’acido arachidonico, caratterizzate da una struttura composta da 20 atomi di carbonio, un anello ciclopentanico e due catene laterali. Sebbene siano simili agli ormoni per il loro meccanismo d’azione, differiscono per il fatto che non vengono trasportate attraverso il sangue a lunga distanza, ma agiscono localmente nell’area in cui vengono prodotte. Il loro ruolo principale è quello di regolatori biologici, intervenendo in numerosi processi fisiologici, tra cui l’infiammazione, la risposta immunitaria, la coagulazione e il funzionamento del sistema cardiovascolare.

La loro scoperta risale agli anni ’30, quando vennero individuate per la prima volta nel liquido seminale. Inizialmente si credeva che fossero prodotte esclusivamente dalla prostata, da cui il nome “prostaglandine”, ma ricerche successive hanno dimostrato che vengono sintetizzate in numerosi tessuti dell’organismo.

Queste molecole sono suddivise in diversi gruppi, identificati da lettere dalla A alla I, in base alle loro differenze chimiche. La loro influenza sul ciclo di crescita dei capelli è stata oggetto di studi approfonditi, rivelando che alcune prostaglandine hanno effetti stimolanti, mentre altre possono favorire la caduta dei capelli. In particolare:

  • Le prostaglandine PGE e PGF sembrano avere un effetto positivo sulla crescita del capello, prolungando la fase anagen (fase di crescita attiva).
  • La prostaglandina PGD2, invece, è stata identificata come un fattore chiave nella calvizie androgenetica, poiché inibisce lo sviluppo del follicolo pilifero, bloccandone la maturazione e accelerando il processo di miniaturizzazione.

Questa scoperta ha aperto nuove strade nella ricerca di trattamenti contro la calvizie, suggerendo che un’inibizione mirata della PGD2 potrebbe contrastare la perdita dei capelli e preservare la salute del cuoio capelluto.

La Scoperta del Ruolo della PGD2 nella Calvizie

La prostaglandina PGD2 è un tipo di sostanza chimica che appartiene alla famiglia delle prostaglandine, molecole simili agli ormoni che svolgono un ruolo in numerosi processi biologici, come la regolazione dell’infiammazione, la dilatazione dei vasi sanguigni, la contrazione muscolare e la funzione immunitaria. È prodotta in vari tessuti del corpo e si lega a specifici recettori per attivare diverse risposte fisiologiche. La PGD2 è stata oggetto di studio per il suo legame con la calvizie (in particolare l’alopecia androgenetica), e una scoperta relativamente recente ha suggerito che possa avere un ruolo nella perdita dei capelli.

Nel 2012, uno studio pubblicato sulla rivista Science Translational Medicine ha messo in luce un legame tra la prostaglandina PGD2 e l’alopecia androgenetica (calvizie comune). I ricercatori hanno osservato che livelli elevati di PGD2 nel cuoio capelluto delle persone affette da alopecia androgenetica erano correlati a una riduzione della crescita dei capelli. Questo studio ha suggerito che la PGD2 agisca inibendo il ciclo di crescita dei capelli e favorendo la miniaturizzazione dei follicoli piliferi, contribuendo così al diradamento e alla perdita dei capelli.

Meccanismo d’Azione della PGD2

La prostaglandina PGD2 agisce legandosi ai recettori specifici presenti sui follicoli piliferi, in particolare al recettore DP1. L’attivazione di questi recettori può inibire la crescita dei capelli. In uno studio sui topi, i ricercatori hanno scoperto che l’applicazione di PGD2 sui follicoli piliferi causava la cessazione della crescita dei capelli, suggerendo che la molecola potesse avere un effetto inibitorio diretto sui follicoli.

La PGD2 sembra limitare la fase anagen (fase di crescita attiva) del ciclo del capello, spingendo i follicoli piliferi a entrare prematuramente nella fase di riposo, detta telogen. Quando i follicoli piliferi entrano in telogen, i capelli smettono di crescere e vengono gradualmente espulsi, portando alla caduta dei capelli. Questo processo è alla base di molte forme di calvizie.

Implicazioni Terapeutiche

La scoperta che la PGD2 potrebbe essere coinvolta nella calvizie ha aperto nuove possibilità terapeutiche. Poiché la PGD2 sembra avere un effetto negativo sulla crescita dei capelli, alcuni ricercatori hanno suggerito che bloccare il recettore DP1 potrebbe essere una strategia per stimolare la crescita dei capelli e trattare la perdita di capelli.

Alcuni farmaci e trattamenti topici sono stati sviluppati con l’intenzione di inibire l’attività della PGD2. Ad esempio, farmaci come Bimatoprost, che è un agonista dei recettori della prostaglandina (usato principalmente per trattare il glaucoma), sono stati testati in studi clinici per determinare se potessero anche aumentare la crescita dei capelli, in parte influenzando i percorsi della PGD2.

Inoltre, un altro possibile approccio terapeutico potrebbe essere l’uso di inibitori selettivi dei recettori DP1, che potrebbero bloccare l’azione della PGD2 nei follicoli piliferi e stimolare la ricrescita dei capelli.

Altri Fattori che Contribuiscono alla Calvizie

Nonostante il ruolo promettente della PGD2, la calvizie androgenetica è un disturbo multifattoriale, e la PGD2 è solo uno degli elementi coinvolti nel complesso meccanismo che porta alla perdita dei capelli. La genetica gioca un ruolo fondamentale, poiché i follicoli piliferi sono influenzati da ormoni androgeni, come il diidrotestosterone (DHT), che può legarsi ai recettori dei follicoli piliferi e provocare la loro miniaturizzazione. Quindi, sebbene la PGD2 contribuisca al processo di calvizie, la sua azione è interrelata con altri fattori genetici e ormonali.

Conclusioni

La scoperta della PGD2 e del suo legame con la calvizie ha ampliato la comprensione dei meccanismi biologici che portano alla perdita dei capelli, aprendo la porta a nuove possibilità terapeutiche. Tuttavia, è importante notare che la PGD2 è solo uno dei tanti fattori coinvolti nel processo di calvizie, e la gestione della perdita dei capelli richiede spesso un approccio multidisciplinare. I trattamenti basati sull’inibizione della PGD2 potrebbero, in futuro, integrarsi con altre terapie per offrire soluzioni più efficaci contro il diradamento e la calvizie.

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Dr. Donato Zizi

Medico Chirurgo con oltre 25 anni di esperienza in Medicina e Chirurgia Estetica. Specialista nel Trapianto Capelli con tecnica FUE. Appassionato di sport, salute e benessere. Imprenditore. Musicista.

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